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giovedì, febbraio 04, 2010

La pesantezza dei numeri...

La pesantezza dei numeri...

Sul treno di ritorno da Firenze, leggendo dei tonfi di oggi delle borse europee e dell'allontanamento dall'azienda di alcuni dirigenti dell'Alcoa da parte dei lavoratori in lotta per il loro posto di lavoro mi è tornato alla mente quanto mi dicevano prima d’iniziare a correre "il numero pesa!".

Confesso che sono passati diversi mesi, forse anni prima che realizzassi cosa significasse realmente quella frase.

Qui però i numeri che pesano sono altri. Sono gli indici negativi delle borse europee, ancora avvelenate e intrise si titoli e "capitali" costruiti sul nulla. La Spagna, che aveva costruito molta della sua crescita economica solo sulla bolla dell'edilizia è appunto la nazione europea messa peggio, insieme alla Grecia.

Ha voglia 3monti a dire che la crisi è passata, che il peggio è passato. Ci vorrà ancora molto. Ci vorrà soprattutto un radicale cambio di mentalità dell'economia e dei governi che assecondano questa economia. Che si mettano seri vincoli alle speculazioni finanziarie, ai superbonus per i manager, si inseriscano controlli veri sulle società quotate in borsa.

E la pesantezza di questi numeri si manifesta tutta nelle migliaia di posti di lavoro persi negli ultimi mesi. Di oggi pomeriggio è la notizia degli operai dell'Alcoa che cacciano dagli stabilimenti i dirigenti. Persone disperate che lottano per poter continuare a vivere! Come non succedeva da decenni in Italia.

Per questi uomini e donne non esistono legittimi impedimenti che blocchino i loro licenziamenti!

In Parlamento si parla solo di come bloccare i processi per berlusconi e amici. E chi se ne frega della crisi, dei disoccupati, delle famiglie senza reddito. La crisi è passata, se mai ci fosse stata. L'importante è che si possa governare per.... per fare cosa non si sa. Negli ultimi mesi la destra non ha fatto nulla per rilanciare l'occupazione, per favorire un cambiamento radicale del modello industriale nostrano troppo spesso inadeguato e che non supererà mai questa crisi se non si adatterà alle mutate esigenze del mondo attuale.

Su questo, segnalo il bel discorso fatto da Pierluigi Bersani ieri alla Camera.