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martedì, luglio 30, 2013

Chiesina Uzzanese 2063

Chiesina Uzzanese 2063

In questi giorni si sta di nuovo celebrando il cinquantesimo dell'autonomia del nostro, del mio comune, Chiesina Uzzanese.

Infatti il 23 gennaio 1963 con decreto del presidente della Repubblica Segni fu istituito il comune di Chiesina Uzzanese, frazione distaccata dal comune di Uzzano. In questo articolo de Il Tirreno trovate una breve storia dell'autonomia del Comune.

Cos'è che negli anni ha fatto grande il nostro comune? La capacità di pensare e di lavorare tutti insieme e per il futuro della comunità.

Tutti insieme perché le migliori manifestazioni nate e organizzate a Chiesina, il Corso dei Fiori, il premio di Poesia "Il Fiore" e la Stella d'argento (senza citare le tante manifestazioni sportive) erano si promosse da un'amministrazione di sinistra, Pci-psi-psdi prima PCI e indipendenti dopo, ma rese vive da tutta la comunità indipendentemente dalle idee politiche. Questo oggi forse non sarebbe più possibile, la società è cambiata e noi ne siamo parte.

Ma c'è un'altra sfida che la nostra Chiesina non deve aver paura di affrontare, quella di lavorare per il futuro del Comune. Già in passato le amministrazioni, anche in anni difficili, non hanno avuto timori nel costruire quelle infrastrutture fondamentali per la vita della comunità: scuole elementari, scuole medie, palestra comunale, acquedotto e depuratore, metanizzazione ecc..
Adesso le sfide sono altre, fra tutte quella del ruolo del nostro Comune nell'assetto del territorio da qui ai prossimi 50 anni, appunto 2063.

Quale futuro per il Comune? Una visione aperta e non spaventata dal futuro non deve aver paura di ragionare sul senso di un piccolo comune in un tessuto che si va ad integrare sempre più, unione o fusioni dei comuni, città metropolitane,  soppressione delle province...
Io credo che voler bene alla propria comunità significa anche adoperarsi per offrire i migliori servizi possibili con le risorse disponibili, per fare questo sarebbe bello che proprio dal nostro piccolo comune partisse un percorso per arrivare all'unione, magari fusione, dei comuni della Valdinievole ovest.

Perché continuare ad offrire servizi a misura di cittadino passa obbligatoriamente da un miglioramento della struttura amministrativa e da una sua razionalizzazione.

Chi può dirlo, magari nel 2063 faremo una serata per ricordarsi la vecchia scissione, ma con un Comune pronto alle nuove sfide.