scrivimi@carlocortesi.it

giovedì, aprile 03, 2014

Quando c'era Berlinguer.

Quando c'era Berlinguer

Pur non amando molto Veltroni e molte delle sue scelte, dal momento che sono d'accordo anch'io con Rino Gaetano, prima di criticare un film mi pareva giusto vedermi "Quando c'era Berlinguer".

Per valutare il film credo sia inevitabile una premessa: si tratta del ricordo personale, dell'omaggio, di Veltroni al Segretario del PCI. I testimoni si rivolgono direttamente a Valter, è sua la voce che narra le vicende come sue sono alcune immagini: non si tratta di un documentario prettamente storico/politico e questo credo spieghi molte delle scelte.

Se è forte e ben presente il lato umano della vicende vissute più da vicino da chi era fianco a fianco con Berlinguer, sull'analisi della storia del biennio 1978-80 si va molto veloce, più approfondita è la strada che porta al 1976. Il rapimento e l'uccisione di Moro privarono Berlinguer e l'Italia dell'interlocutore principale per attuare o almeno rendere possibile l'alternanza. Manca un'analisi sulle difficoltà incontrate dal PCI in quegli anni e che culminarono con le lotte alla Fiat e sul decreto di "San Valentino".

Onestamente avrei preferito più un approfondimento su questo piuttosto che le immagini dell'ultimo comizio di Padova, non sono riuscito a guardarle. Ancora una volta.

Ma va bene così. Perché credo si volesse rappresentare altro, le passioni e l'affetto per un leader che nella sua semplicità era potente e deciso. Certo con i suoi limiti, come tutti.

Commoventi le testimonianze dell'operaio di Padova e di Napolitano, davvero. Forse un po' forzata quella di Jovanotti...